Il mistero eucaristico nella vivente tradizione di fede della Chiesa

Formazione permanente dei Ministri straordinari della comunione

Ha avuto inizio il 6 ottobre, nel Seminario Arcivescovile, il Corso di formazione permanente per i Ministri straordinari della Comunione, dal titolo: Il mistero eucaristico nella vivente tradizione di fede della Chiesa.
Finalità del corso è rileggere le modalità con cui nella storia la fede eucaristica della Chiesa ha fecondato la cultura cristiana e le sue espressioni. I linguaggi normativi della fede (Scrittura, Tradizione, Magistero) danno origine e fecondano i suoi linguaggi esplicativi (forme rituali, architettura liturgica, musica liturgica e sacra, poesia religiosa, pittura’). È singolare notare come nelle differenti epoche culturali i linguaggi esplicativi sono mutati a seconda delle diverse esigenze e sensibilità dogmatiche. L’evoluzione dell’architettura liturgica lo dimostra in modo palese: le prime case private utilizzate per il culto corrispondevano sì a periodi di clandestinità della fede ma anche ‘ in un processo osmotico ‘ derivava ed alimentava da una comprensione della Chiesa-comunità come tempio, senza riferimento all’edificio cultuale. L’epoca delle basiliche, poi, corrisponde ad esigenze più immediatamente celebrative con la strutturazione in luoghi per i sacramenti (battistero, consignatorio, basilica). Successivamente, quando si acuiscono i problemi dottrinali, l’architettura muta per veicolare contenuti dottrinali: dal synthronon alla cattedra episcopale monarchica, dalla centralità dell’altare alle allegorie ecclesiologiche (per riaffermare la necessaria mediazione salvifica della Chiesa) alle immagini eucaristiche dominanti (come nelle chiese dei gesuiti, peri riaffermare la presenza reale).
L’evoluzione storico-culturale dei vari elementi liturgici, architettonici, pittorici, musivi, musicali e devozionali, se da un lato manifesta la vitalità culturale e la forza inculturante del Cristianesimo, d’altra parte spinge a riappropriarsi dei linguaggi della fede non sempre comprensibili (per mancanza di informazioni storico-teologiche) neppure a chi nella Chiesa è chiamato ad un servizio particolare.
Il primo incontro, partendo dal linguaggio normativo dell’episodio di Emmaus (che sembra ricalcare un’antica celebrazione suddivisa in Liturgia della Parola e Liturgia Eucaristica), passerà ad analizzare la struttura dell’aula liturgica (Bema-Altare), per ridire l’importanza della riscoperta dell’unicità della mensa del Pane di Vita, che è fatta assieme di Parola ed Eucaristia.