9 febbraio 2009

Testimoniare agli altri ciò che si contempla

Relazione al Corso di formazione permanente Ministri straordinari della Comunione

In una società come la nostra, che può essere definita società delle immagini e dell’immagine, niente è più viziato dello sguardo. Saper ‘guardare’ è una capacità che forse solo in pochi riescono ad avere. Occorre purificare il nostro sguardo, abituandolo a guardare in modo nuovo alle cose di sempre: solo in questo modo ci si può aprire allo stupore. Un mezzo efficace per compiere quest’opera di purificazione dello sguardo è sicuramente l’arte.
La Chiesa ha bisogno dell’arte . ‘La Chiesa crede che, nell’Incarnazione di Gesù Cristo, l’invisibile vita di Dio sia diventata visibile agli uomini’ (cfr. Nota pastorale della Conferenza Episcopale Toscana: La vita si è fatta visibile. La comunicazione della fede attraverso l’Arte). La vita si è fatta visibile e noi l’abbiamo contemplata: come si può tacere?
Nel corso della storia della Chiesa, l’arte non ha mai smesso di tacere il mistero di Dio, rendendolo visibile ai nostri occhi attraverso forme belle e affascinanti. La bellezza dell’arte, insomma, aiuta a contemplare il mistero; la contemplazione della bellezza aiuta a penetrare il mistero e la conoscenza del mistero aiuta la conversione della vita.
Con l’aiuto del ‘genio’ di alcuni giganti dell’arte, la presentazione power-point cercherà di scandagliare il grande mistero dell’EUCARESTIA, con l’intenzione di rendere più cosciente il cristiano che, attraverso il grande sacramento dell’Eucarestia, Cristo rivolge a tutti un continuo invito alla conversione della vita e a testimoniare la fede con franchezza.
© F.Simone