11 aprile 2009

Nota di commento

a quanto pubblicato dal Televideo Rai che ha definito i riti della Settimana Santa di Taranto come «manifestazioni quasi pagane»

L’Ufficio diocesano per la Liturgia dell’Arcidiocesi di Taranto apprende con sgomento che, nella giornata di oggi, sabato 11 aprile 2009, alla pagina 162 del Televideo, il servizio televisivo di Stato (RAI) ha definito i riti della Settimana Santa di Taranto come rievocazioni «quasi pagane» della Passione di Cristo.
Sebbene i TG regionali della Rai abbiano sempre offerto una presentazione più reale e rispettosa di tali manifestazioni religiose, si rileva con amarezza che la discordante definizione, scelta dalla Redazione del Televideo, può essere attribuibile unicamente a scarsa conoscenza ed arrogante pregiudizio che in alcun modo dovrebbero essere consoni al servizio di informazione dello Stato.
Le storiche manifestazioni di pietà popolare, che si celebrano nella Città di Taranto, non possono essere definite pagane né per il loro riferimento simbolico oggettivo (la Passione di Gesù) né per i sentimenti soggettivi (la fede cristiana dei Confratelli) con cui sono vissuti.
Inoltre esse avvengono sotto la diretta guida spirituale e disciplinare di questa Arcidiocesi, che in alcun modo ammetterebbe ‘commistioni pagane’. Andrebbe, poi, evidenziato che in questo ambito, proprio della competenza dell’Autorità ecclesiastica, il servizio di informazione dovrebbe esimersi dall’esprimere pareri di cui non è competente.
Il compilatore del testo pubblicato nel Televideo, a causa della sua deprecabile leggerezza, ha offeso la sensibilità religiosa non solo della popolazione tarentina, ma anche di gran parte del Meridione d’Italia (per non citare anche la più antica tradizione spagnola) che vive similari manifestazioni di fede.
Quest’Ufficio della Curia Metropolitana di Taranto attende una doverosa ed autorevole rettifica da parte del Servizio pubblico.

Sac. Marco Gerardo
Direttore dell’Ufficio diocesano per la Liturgia